Gold Fixing Italia

Il prezzo dell’oro viene stabilito due volte al giorno, alle 10.30 e alle 15 a Londra presso la Borsa della capitale inglese. Il golden fixing è stabilito da un ristretto gruppo composto dai membri della London Bullion Market Association, formata dai più importanti operatori del mercato dell’oro e dell’argento. Nel lontano 1919 viene fissato per la prima volta il prezzo dell’oro con un valore identico e da adottare in ogni parte del mondo. Per la quotazione dell’oro sono presi in considerazione diversi aspetti, primo fra tutti la correlazione fra offerta e domanda. Chi compone nello specifico questo gruppo di persone che fissa il valore dell’oro in Borsa? Oggi il comitato è composto da importanti gruppi bancari, zecche, raffinatori e privati. Fino a pochi anni fa le banche presenti all’interno di questo gruppo erano cinque, fra queste il colosso tedesco Deutsche Bank. Clamoroso è stato l’abbandono di quest’ultimo dalla LBMA in tempi recenti e che nell’immediato ha portato scompiglio all’interno dei mercati azionari. L’addio della banca tedesca è stato fatto per svariati motivi, primo fra tutti lo scandalo Libor, dove erano venute alla luce macchinazioni e manipolazioni sui mercati azionari. In un primo momento a risentire di questo abbandono sono stati proprio gli stessi clienti del famoso istituto finanziario tedesco. In secondo luogo anche il mondo del mercato dell’oro ha subito alcuni scossoni, soprattutto quando una delle più importanti banche cinesi era ad un passo dall’entrare in questo comitato, assumendo così un ruolo di primaria importanza per la decisione del valore aureo giornaliero. Questa entrata poi non si è attuata e le trattative sono rimaste sul banco senza una reale svolta. La Cina è oggi una delle più importanti nazioni che produce oro e per questo aveva tutti gli interessi a far entrare una delle sue più potenti banche all’interno di questo gruppo decisionale. Nel corso del tempo sono stati molti i tentativi da parte dei paesi asiatici di creare un’altro centro dove si poteva stabilire il prezzo dell’oro in modo autonomo rispetto a Londra. Oggi le banche all’interno del gruppo sono rimaste in quattro, in tutto quel periodo di transizione è stato comunque garantita la continuità della valutazione del prezzo dell’oro due volte al giorno, per assicurare ai mercati azionari stabilità, rassicurando gli investitori. In tempi di crisi l’oro rimane sempre un bene rifugio primario, è una realtà alla quale far riferimento quando l’economia di una stato è in pericolo. Da sempre l’uomo ha visto nel metallo giallo una fonte di guadagno e un bene certo al quale aggrapparsi. È comunque vero che la poca stabilità economica mondiale ha influito sul prezzo dell’oro, nei momenti più bui sono state clamorose le oscillazioni verso l’alto del metallo giallo. Oltre a governare i mercati finanziari, l’oro è da sempre stato considerato anche dai piccoli investitori un bene prezioso dove riporre i propri risparmi. Ecco perché è così importante il suo valore sul mercato ed ecco perché c’è sempre così tanta attenzione al suo prezzo e alle sue innumerevoli oscillazioni anche nell’arco di una stessa giornata.

Investimento in oro come scegliere le monete giuste?

monete da investimentoSenza alcun dubbio, investire in oro rappresenta una delle soluzioni migliori di questi tempi. Una simile tipologia di investimento, però, comporta un ragionamento importante al fine di evitare di dover fare i conti con svalutazioni o, ancor peggio, errori grossolani. Per prima cosa, è necessario sottolineare il fatto che l’oro negli ultimi tempi ha subito una vera e propria impennata. Ciò è ovviamente legato alla crisi economica con la quale tutto il mondo sta facendo i conti e, dunque, questa super-valutazione pare essere destinata a dover fare i conti con un’inflessione nel prossimo periodo. Da ciò si evince facilmente che è proprio questo il momento in cui vale veramente la pena investire in oro. Entrando più nello specifico, una delle soluzioni da prendere in considerazione è quella dell’acquisto di monete rigorosamente realizzare in oro. In merito alle monete, è opportuno fare presente che esse, essendo certificate, rappresentano un investimento cosiddetto sicuro. Inoltre, il loro valore non varia nel tempo in maniera sensibile. Un altro aspetto di cui tenere conto riguarda, poi, il fatto che si tratta di un mercato che vede protagonista tutto il mondo in maniera pressoché orizzontale. In linea di massima, la moneta che viene più venduta in assoluto è la sterlina in oro. L’interesse nei confronti di questa tipologia di moneta è sempre stato molto altro. Come è facile intuire, questo ragionamento vede protagonisti principalmente i piccoli risparmiatori che con le monete hanno la possibilità di mettere da parte qualche risparmio. In merito alle monete, è utile precisare che la Commissione europea ha provveduto all’aggiornamento dell’elenco delle monete che possono essere commercializzate in esenzione IVA poiché equiparabili a tutti gli effetti all’oro cosiddetto da investimento. L’elenco può essere consultato nella Guee del 2015 ed è stato predisposto tenendo conto delle puntuali indicazioni fornite dagli stai membri. Con ciò è stato stabilito che si parla di monete da investimento quando si fa riferimento a monete in oro con una purezza pari o addirittura superiore a 995 millesimi. Inoltre, ad essere esenti dall’IVA sono anche quelle con una purezza che supera i 900 millesimi e che sono state coniate dopo l’800. Per quanto concerne l’esenzione dell’IVA, poi, è bene tenere conto del fatto che, stando alla normativa UE, essa è relativa alle cessioni e agli acquisti all’interno, appunto, della comunità. A questo punto, chi ha intenzione di investire in monete d’oro non deve fare altro che tenere conto di queste preziose indicazioni e procedere. Di sicuro, la cosa migliore da fare è quella di chiedere consiglio ad un esperto del settore in modo tale da evitare di dover fare i conti con errori di vario genere che già nel breve periodo potrebbero rivelarsi a dir poco difficili da gestire. Gli esperti del settore sono moltissimi e tutti accreditati. Non c’è, quindi, che l’imbarazzo della scelta oltre che la certezza di andare sul sicuro e di riuscire ad effettuare un investimento in totale sicurezza e allo scopo di generare guadagno nel medio e lungo periodo senza mettere in alcun modo a rischio i risparmi di una vita.

Fixing oro – cosa significa?

fixing oroSe sei possessore di oro e di argento da investimento, probabilmente negli ultimi periodi avrai sentito parlare del fixing dell’oro e delle sostanziali variazioni che sono avvenute nel settore. Infatti se prima questo indicatore era stabilito dalle più importanti banche del mercato, oggi invece un colosso come la Deutsche Bank ha deciso di abbandonare questo tipo di sistema. Ma in che cosa consisteva esattamente il fixing e quali cambiamenti sono intervenuti? Come incidono queste novità sul valore dei metalli preziosi? Scopriamolo insieme.

CHE COS’È IL FIXING ORO
Il fixing oro è un valore che indica il prezzo di equilibrio dell’oro. Esso viene quantificato sulla base di una serie di elementi diversi. E’ quindi un valore molto importante che dà un chiaro indirizzo alle valutazioni che entrano in gioco nella compravendita dell’oro ma anche dell’argento. Il fixing oro viene stabilito due volte al giorno presso gli uffici della London Bullion Market Association, in particolare alle 10,30 e alle 15 ora locale. In effetti si tratta della media dei prezzi che sono stati registrati in quel determinato giorno in tutti i mercati mondiali dell’oro. Il fixing viene espresso in dollari americani per oncia troy il cui valore equivale circa a poco più di 31 grammi. Il fixing della London Bullion Market Association, però, non è l’unico che esiste. Infatti anche New York ha il suo fixing che è quello del Comex ma una tacita intesa fra gli operatori del mercato stabilisce da sempre che quello più attendibile è proprio quello di Londra. Questo tasso è quello che fino ad ora dal 1919 hanno dunque utilizzato tutti gli operatori del settore, compresi i compro oro e i banco metalli per la quantificazione del costo dell’oro usato da acquistare o da vendere.

IL CAMBIO DI ROTTA DELLA DEUTSCHE BANK
Tutto questo, però, è recentemente cambiato. Da qualche tempo, infatti, la Deutsche Bank ha effettuato una mossa che nessuno si aspettava: uscire da questo sistema. La banca, insieme ad altre quattro che sono la Bank of Nova Scotia, la Société Générale, Barclays e la Hsbc, è una delle fondatrici della “London Gold Market Fixing Ltd” che fino ad ora si occupava due volte al giorno della definizione del fixing. Tante sono le motivazioni che hanno spinto la banca tedesca a lasciare questo esclusivo club del fixing. Innanzitutto la Deutsche Bank è stata coinvolta nello scandalo Libor. Secondo le autorità del settore, infatti, la banca avrebbe stretto accordi segreti e illegali con altri operatori del settore per riuscire a modificare le quotazioni dei tassi Libor ed Euribor a proprio vantaggio. La condanna subita è stata molto pesante in quanto la multa è stata di circa 725milioni di euro. Un altro scandalo si profila all’orizzonte in quanto si stanno organizzando diverse class action che intendono indagare sui criteri di valutazione dell’oro e dell’argento. Probabilmente prima di essere coinvolta nello scandalo e dover pagare una multa altrettanto salata, la banca ha deciso di defilarsi.

COME INFLUISCONO QUESTI CAMBIAMENTI SUL VALORE DEI METALLI PREZIOSI
Che cosa è cambiato a questo punto per il fixing oro? Assolutamente nulla. Infatti in un primo momento la Deutsche Bank ha cercato di trovare una banca alla quale “vendere” il suo posto all’interno della London Bullion Market Association. In particolare, sembravano molto interessate all’affare alcune banche cinesi in quanto proprio la Cina è una delle nazioni nelle quali la compravendita dell’oro e dell’argento trovano terreno fertile. L’operazione, però, è sfumata e quindi attualmente all’interno del club del fixing restano solo quattro componenti. Ovviamente c’è stato un primo, prevedibile momento di panico dei mercati che temevano uno stravolgimento di questo sistema che va avanti dal 1919. In realtà i membri della London Bullion Market Association hanno più volte rassicurato gli attori del mercato della compravendita dei metalli preziosi che nulla sarebbe cambiato e così effettivamente è stato. Per il momento, quindi, il fixing oro continua ad essere un valore molto importante. Si attendono in futuro novità dovute all’eventuale ingresso di nuovi membri del Bullion Market.

Metalli preziosi come funziona questo prestigioso mercato

Il mercato dei metalli preziosi è composto da una serie di negozi specializzati nell’acquisto di oro e argento in cambio di valuta. Questo mercato ha avuto, negli ultimi anni, una grande crescita. Sono infatti moltissime le persone che scelgono di vendere il proprio oro, sia questo contenuto in gioielli che in monete. Ma in realtà gli oggetti che contengono il metallo prezioso sono moltissimi: dalle protesi dentarie alle medaglie, dalle coppe alle posate. Avere un’idea di come viene valutato può aiutare a stimare il suo controvalore in denaro.
Ad oggi questi mercati sono soggetti ai controlli sulle leggi antiriciclaggio e disciplinati alla legge specifica sulle attività dei Compro Oro che la segreteria all’industria sta predisponendo insieme a Banca Centrale. Questa legge si chiamerà “disciplina del mercato dei metalli preziosi” e si pone come obiettivi principali quello di tutelare sia il cittadino che sceglie di vendere il proprio oro, sia il Fisco, combattendo evasione e riciclaggio. Guardia di Finanza e autorità di polizia competenti effettuano inoltre numerosi controlli per verificare la liceità delle transazioni commerciali. I controlli, particolarmente rigidi, sono dovuti principalmente alla necessità di contrastare illeciti. La provenienza dell’oro che viene ceduto per essere avviato alla fusione deve essere garantita per assicurare che non venga utilizzata come soluzione per i preziosi che provengono da furti e scippi.
La disciplina che regolamenta il settore è stata modificata ed irrigidita nel luglio dello scorso anno. Una legge specifica sui Compro Oro ha infatti stabilito che chi esercita tale attività lo faccia in modo esclusivo, come i Banco Metalli, oppure in via secondaria, come le banche. Per i primi è obbligatoria l’iscrizione ad un apposito registro istituito presso l’OAM (Organismo per gli agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi). Per potersi iscrivere è necessario essere in possesso della licenza prevista dall’articolo 127 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, necessaria per poter svolgere attività di commercio di metalli preziosi.
L’obbligo di identificazione del soggetto che cede il proprio oro è requisito indispensabile per ogni categoria. Sia le attività dei Compro Oro che le banche dovranno infatti procedere alla verifica dell’identità di coloro che si presentano per alienare gioielli e materiali preziosi. L’identificazione dovrà avvenire attraverso un documento in corso di validità prima della conclusione dell’operazione di compravendita.
Anche il limite di contante è stato ridotto, abbassandosi da 1.000 a 500 euro. La nuova soglia imposta dalla normativa antiriciclaggio prevede che ogni cessione di importo superiore a 500 euro venga perfezionata attraverso bonifico bancario oppure postale. Questo significa che ogni operazione che preveda importi superiori a 500 euro dovrà garantire la tracciabilità e la riconducibilità univoca al disponente. I dati del cedente dovranno essere riportati in schede numerate, che dovranno contenere le generalità, i beni ceduti con relative descrizione e metodo di valutazione e la tipologia di pagamento impiegato. Alla scheda dovranno essere allegate anche due fotografie dei beni alienati. Il tutto dovrà essere conservato per dieci anni dal momento della transazione ed esibito in caso di controllo da parte della Guardia di Finanza.
Negli ultimi periodi la cronaca ha riportato episodi di illeciti riguardanti però solo le aziende di piccole e medie dimensioni, in quanto i brand italiani ed internazionali e le grosse aziende che operano in franchising operano, proprio per le loro caratteristiche e per le politiche aziendali che mettono in atto, nel pieno rispetto delle normative vigenti. I numerosi controli effettuati dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato, ancora una volta, quanta più trasparenza vi sia nei grossi brand che operano nel settore.
Per evitare fastidi ed essere sicuri di cedere i propri preziosi sempre ad aziende che operano con la massima trasparenza è quindi importante scegliere grandi realtà del settore.
Anche le valutazioni sono spesso diverse tra loro. Ad una quotazione ufficiale dell’oro 24 carati infatti, viene applicata una diminuzione percentuale che rappresenta il guadagno del Compro Oro. Rivolgersi a coloro che trattano grandi quantità di metalli preziosi permette di avere una maggiore quotazione e servizi aggiuntivi come il blocco prezzo online.

Cosa determina il prezzo dei metalli preziosi

fixing oroIl prezzo dell’oro e dell’argento, il fixing, avviene due volte al giorno, precisamente alle 10.30 e alle 15 di Londra, e a deciderlo sono le 5 più importanti bullion bank di Londra: Barclays, Hsbc, Societe Generale, Bank of Nova Scotia e Deutsche Bank, che però ha abbandonato il suo posto, che tutte insieme formano il London Gold Market Fixing Ltd.

E’ fin dal 1919 che ha luogo questo importante appuntamento che determina il prezzo dei metalli preziosi, che nessuno conosce prima che venga ufficialmente dichiarato.
Le bullion bank agiscono sia per conto dei propri clienti, che hanno immesso ordini con limite di prezzo, sia in acquisto che in vendita, sia per conto proprio. Il fixing determina il prezzo in cui la quantità lorda degli ordini in acquisto trova la sua controparte in quelli di vendita, spesso tutto il processo dura 10 o 15 minuti, a volte anche mezz’ora. Lo scopo di questa fase è creare equilibrio tra compratori e venditori aggiustando il prezzo verso l’alto quando ci sono troppi compratori o verso il basso in caso di eccessivi venditori.
Una volta fissato il prezzo questo viene divulgato attraverso tutte le principali fonti di informazione o è consultabile su internet.
Sono le banche a farla da padrone nella decisione del prezzo dei metalli preziosi e da questa cerchia ristretta, Deutsche Bank, dopo una presenza ormai ventennale, nè è uscita.
Le motivazioni che hanno portato ad una tale clamorosa decisione sono diverse, da un lato la presa di posizione di ridimensionare le attività dedicate alle materie prime, dall’altro quello di evitare un secondo scandalo Libor.
Questa banca, insieme ad altre, è stata accusata di manipolare e alterare i tassi degli interessi bancari Libor ed Euribor a proprio vantaggio, pesanti sono state le conseguenze a livello sanzionatorio con diverse banche coinvolte nell’affare, tra cui Deutsche Bank, costrette a pagare le salite multe.
Da diverso tempo circolano voci che anche il fixing sia sotto la grande lente del sistema giudiziario, sotto forma di class action provenienti dagli Stati Uniti e di cause depositate da società di investimento che si occupano di materie prime che accusano le bullion bank di manipolare il fixing e proprio al fine di evitare altri spiacevoli coinvolgimenti e di vedersi costretta a pagare altre multe Deutsche Bank è uscita dal board.
Non è la prima volta che le decisioni vengano prese soltanto da 4 membri, che restano due (Bank of Nova Scotia e Hsbc) per quanto riguarda il prezzo dell’argento, ma le rassicurazioni non mancano.
La London Gold Market Fixing Ltd ha assicurato che le operazioni di fixing continueranno regolarmente e all’orizzonte si prospetta che il posto lasciato libero dalla banca tedesca possa essere occupato da qualche potenza cinese, considerando la sua forza sempre più ampia a livello mondiale anche nel campo dei metalli preziosi, vista la sua supremazia sia per quanto riguarda il consumo che la produzione di oro.
Non è escluso quindi che in un futuro non troppo lontano, la Cina possa prendersi un posto di tutto rispetto anche all’interno del settore bancario.
Il fixing determina il prezzo dei metalli preziosi che viene poi applicato nei negozi di compro oro Roma

Oro puro, di cosa parliamo?

OroElite oro puroChe cosa si intende quando si parla di oro puro e che differenza sussiste con il cosiddetto oro “usato”? Non è difficile rispondere a queste domande, facciamo quindi chiarezza su questa questione.
Gli oggetti in oro, come possono essere orologi, gioielli e altri elementi ancora, assai raramente sono realizzati in oro puro: tali articoli infatti sono prodotti in una lega metallica in cui figura anche l’oro, appunto, ma questo metallo prezioso non corrisponde al 100% della loro composizione.
Nell’ambito del cosiddetto oro usato, quindi degli oggetti in oro già realizzati e che possono essere quindi rivenduti, è fondamentale conoscere il loro livello di purezza, ovvero quanto oro è effettivamente contenuto nella loro composizione, o meglio in che percentuale l’oro è presente in rapporto alla totalità della lega metallica.
Da questo punto di vista vi è un’unità di misura ufficiale che deve essere presa come riferimento, ovvero il carato.
Il carato, il cui simbolo è kt, indica proprio in che quantità l’oro è presente nella lega metallica che contraddistingue un determinato oggetto, più esattamente il carato indica quanti “ventiquattresimi” della struttura metallica dell’oggetto sono realizzati in oro.
Da questo punto di vista le possibilità sono disparate: si spazia da un minimo di 1 kt, ovvero il caso in cui un ventiquattresimo della lega metallica dell’oggetto sia costituito da oro, fino a 24 kt, cioè la quantità massima.
L’oro 24 kt è appunto l’oro puro, proprio perché esso si compone solo ed esclusivamente di questo metallo prezioso e non di altri materiali metallici.
Come si accennava in precedenza è davvero molto raro trovare degli oggetti in oro 24 kt: nella grande maggioranza dei casi l’oro puro è proposto in lingotti.
Questa premessa è davvero importantissima per conoscere in modo approfondito il valore di un oggetto in oro: il suo livello di purezza è un fattore fondamentale sulla base di cui si può determinare la cifra a cui venderlo.
Se si possiede un articolo in oro, dunque, come si può fare a ricavarne il massimo?
Le alternative sono fondamentalmente due: si può scegliere di rivenderlo in quanto tale oppure di proporlo a un compro oro, quindi a un’azienda specializzata che si occupa proprio di acquistare articoli in oro dai privati al fine di sottoporli a lavorazione e ricavarne dell’oro puro.
Nella grande maggioranza dei casi la seconda soluzione è quella più vantaggiosa: vendere un oggetto in oro in quanto tale può essere un’opportunità preferibile solo ed esclusivamente se il valore di tale oggetto usato risulta superiore al valore dell’oro in esso contenuto.
Non è affatto facile che un oggetto in oro usato possa essere venduto ottenendo un guadagno superiore a quello che ci si potrebbe assicurare proponendo il medesimo oggetto a un compro oro: una situazione simile si configura, in genere, esclusivamente per alcuni orologi realizzati da brand molto rinomati.
Affidarsi a un compro oro è quasi sempre la soluzione migliore, dunque, e il valore di un determinato oggetto dipende da diversi fattori.
Anzitutto, come detto in precedenza, conta il livello di purezza dell’oggetto, quindi tanto più è elevato il numero di carati che lo contraddistingue, tanto più il suo valore risulterà alto.
Ovviamente il valore di un oggetto in oro è determinato anche dal suo peso, da rapportare alla quantità di carati, quindi è legato all’effettiva quantità di oro in esso contenuta.
Vi è anche un altro fattore che stabilisce il valore di un oggetto in oro, e corrisponde alla oro quotazione.
L’oro è un metallo prezioso che è quotato in modo ufficiale tramite una quotazione che ha una valenza internazionale, una quotazione che, peraltro, si aggiorna continuamente, essendo determinata tramite un processo che viene eseguito più volte al giorno e che prende il nome di Fixing.
Se si vuol vendere al prezzo più elevato possibile un qualsiasi bene in oro, dunque, è fondamentale informarsi circa la quotazione dell’oro, e per far questo è sufficiente collegarsi a un sito web attendibile.
È importante sottolineare che i vari compro oro praticano diversi spread, di conseguenza il medesimo oggetto in oro potrebbe essere valutato in modo lievemente diverso da aziende differenti.

Sai come vendere i tuoi vecchi gioielli in oro e argento?

vendere gioielli usatiLa crisi economica sempre più imperante, la necessità di avere denaro liquido e la paura di doversi difendere dai ladri d’appartamento, spesso ci induce a privarci dei nostri gioielli in oro e argento. Ma come poter far fruttare al meglio i nostri monili? Certo, soprattutto se si tratta di gioielli di famiglia, non sarà facile separarsene e, dunque, cerchiamo di scoprire come trarre la massima resa in termini economici dalla nostra preziosa vendita.

Regola aurea: informarsi prima di procedere

Nonostante ai più, possa risultare scontato e superfluo, val bene ripetere che il primo passo da compiere nella vendita dei gioielli in oro e in argento, è informarsi su ciò che ci stiamo accingendo a fare. Prima ancora di arrivare alla vendita, infatti, è necessario informarsi sulla valutazione corrente dell’oro e dell’argento, soggetti a mutevoli oscillazioni di borsa. Non a caso, infatti, le quotazioni dell’oro, rilevate ben due volte al giorno, potrebbero ben differire le une dalle altre anche nel semplice lasso di 48 ore. Quindi, per ricavare il massimo dalla vendita dei nostri gioielli, un valido consiglio è informarsi online almeno una settimana prima, comparare le diverse oscillazioni dell’oro e bloccare immediatamente il prezzo, proprio per mettersi al riparo dalle oscillazioni di borsa. Solo in questo modo riusciremmo ad avere un quadro più chiaro della situazione, sfruttando la migliore quotazione dell’oro e dell’argento. In secondo luogo, indipendentemente dalla scelta di rivolgersi alla nostra gioielleria di fiducia, al banco metalli o ai compro oro, sempre più diffusi, è necessario pesare i nostri oggetti di valore. Anche se non si dispone di un bilancino di precisione, quello utilizzato in gioielleria, possiamo adoperare la tradizionale bilancia pesa alimenti, sia analogica sia digitale, per avere un’idea, almeno approssimativa, del peso dei nostri vecchi monili. In questo modo, infatti, avendo già una prima idea del peso e della valutazione dell’oro e dell’argento usati, saremo già più consapevoli del valore dei nostri oggetti, mettendoci al riparo di spiacevoli sorprese e da commercianti senza troppi scrupoli a caccia di affari vantaggiosi.

Affidarsi agli esperti

L’attenzione e la cautela, nel caso di vendita di gioielli in oro e in argento, diventano i principi guida da seguire, onde evitare spiacevoli sorprese. La prima cosa da fare, dunque, è affidarsi a un esperto del settore e chiedere quali siano le soluzioni più vantaggiose. Benché sia una strada percorsa sempre più spesso, impegnare o vendere i propri gioielli al banco dei pegni, potrebbe non essere ciò che stiamo cercando. Giacché non si tratta di una vendita ma di un prestito, dopo saremmo costretti non solo a dover riscattare i nostri gioielli, pena la vendita all’asta, ma anche a pagare spese di custodia, interessi Tan e Taeg, stimati tra il 5% e il 20%. Così facendo, le spese annullerebbero i guadagni, privandoci anche dei nostri preziosi. Meglio, dunque, rivolgersi al gioielliere di fiducia, a un rinomato banco metalli o ai tradizionali compro oro Roma. Dopo aver pesato i nostri gioielli e dopo esserci informati sulle correnti quotazioni di oro e argento, possiamo affidarci al professionista che preferiamo, il quale deve essere obbligatoriamente iscritto presso la Banca d’Italia, in un elenco di operatori professionali in oro e, soprattutto, autorizzato all’acquisto di oro e argento usato. Una volta giunti in negozio, qualunque esso sia, l’operatore provvederà a pesare i nostri oggetti grazie a una speciale bilancia di precisione, verificata e certificata dalla Camera di Commercio. A seconda del tipo dell’argento e dell’oro, la valutazione ultima deriverà dal peso dei metalli preziosi, moltiplicati per il loro valore al grammo. Se i gioielli da vendere contengono anche pietre preziose e diamanti, è bene riporre un’attenzione maggiore. Spesso, infatti, i commercianti potrebbero trovarsi costretti a smontare le pietre per ricercarne il valore, intaccando, però, il gioiello completo. L’opzione migliore, in questo caso, è rivolgersi a un banco metalli o a un compro oro specializzato e far valutare i diamanti e le pietre prima ancora di vendere il gioiello. In questo modo, il risultato economico sarà notevolmente più vantaggioso.

Come vendere il mio oro al miglior prezzo

oro usato verso denaro contanteQuando si decide di alienare il proprio oro usato è necessario valutare con attenzione l’andamento della quotazione del metallo giallo. Infatti questo bene rifugio si caratterizza per essere molto volatile nel breve periodo, tanto da poter aumentare oppure diminuire di alcuni centesimi nel corso della stessa giornata. Bisogna tenere a mente che il prezzo viene determinato dal London Bullion Market presso la Borsa di Londra alle 10:30 e alle 15:00 ora locale: di conseguenza è fondamentale seguire l’andamento per sapere quando è il momento più adatto per vendere il proprio oro usato. Al tempo stesso è necessario ricordare che il prezzo borsistico riguarda il metallo 24 carati mentre l’oro usato è sotto forma di lega. Di conseguenza ogni operatore commerciale pratica una politica di prezzi differente e quindi si deve comparare con attenzione le diverse valutazioni oro così da decidere quale sia quella più conveniente. Da un lato si valuta la quotazione oro applicata dal compro oro, dall’altro la facilità con la quale si raggiunge il punto vendita e i servizi aggiuntivi compresi nell’offerta.

Anche per questo motivo si ricorda che tra le ultime tendenze seguite dai maggiori compro oro nazionali c’è quella di garantire alla clientela promozioni e servizi molto utili e pratici, che rendono ancora più conveniente l’offerta. Ad esempio è molto apprezzato il servizio Blocca prezzo, che consente di ovviare ai vari problemi causati dalle caratteristiche stesse dell’andamento dell’oro. Infatti è possibile bloccare la quotazione applicata dall’operatore commerciale per un arco di tempo compreso tra le 24 e le 48 ore a seconda della politica seguita dal compro oro. In questo modo si ha a disposizione tutto il tempo per raggiungere il punto vendita portando con sè la ricevuta della richiesta senza che la transazione commerciale risenta dei possibili ribassi nel golden fixing e, di conseguenza, nella valutazione oro applicata. Al tempo stesso, per incentivare la clientela attraverso una migliore quotazione di oro e argento, diversi punti vendita o reti di franchising nazionali mettono a disposizione un servizio di allerta. In questo casi si riceve una notifica in tempo reale per e-mail oppure tramite un SMS quando il prezzo dell’argento o dell’oro raggiunge o supera un certo valore. È sufficiente entrare nella sezione dedicata del sito web del compro oro e compilare il modulo richiesto con i propri dati e la quotazione che i metalli preziosi devono raggiungere per poter attivare la notifica.
Un’altra soluzione offerta da alcuni siti web di compro oro presenti a livello nazionale sul territorio italiano consiste in una versione evoluta del servizio di Blocco prezzo, combinando questo sistema con le possibilità offerte dai social network, come Twitter, Google+ oppure Facebook. In questo caso è sufficiente condividere su Google+ oppure su Twitter la notizia per poter ottenere una maggiorazione della quotazione oro applicata quando si aliena il proprio metallo giallo usato. Lo stesso avviene quando il cliente mette un Mi piace/Like sulla pagina Facebook dell’operatore commerciale. In questo modo è possibile aumentare la valutazione del proprio oro vecchio (sia sotto forma di gioielli che di oggetti di oreficeria) 0,10 cent di euro in più per ogni social network selezionato. Inoltre si ha l’opportunità di effettuare una scelta multipla, selezionando due oppure tutti e tre i social network allo stesso tempo. Di conseguenza il privato che si rivolge a questi compro oro può ottenere addirittura 0,30 cent di euro in più per grammo di oro rispetto alla quotazione originaria. Ad esempio, se la valutazione del metallo prezioso 18 carati offerta è 25,40 euro al grammo, selezionando tutti e tre i social network si aliena invece l’oro usato a 25,70 euro. Di conseguenza, vendendo presso il compro oro, gioielli per un totale di 20 grammi d’oro, si ottengono 514 euro piuttosto che 508, realizzando un guadagno aggiuntivo di 6 euro. Ovviamente i guadagni aumentano con l’incrementare della quantità di oro usato che si cede per contanti presso il negozio. Tra gli operatori della capitale che offrono questo servizio si ricorda Oroelite nel quartiere di San Giovanni.

Banco Metalli a cosa servono e chi sono i loro clienti?

metalli preziosi nei banco metalliI banco metalli hanno aumentato la loro presenza sul territorio italiano negli ultimi anni in quanto il loro valore viene maggiormente riconosciuto a livello nazionale rispetto al passato. Si tratta di società che operano nel settore della compravendita di metalli preziosi (soprattutto argento e oro, ma anche palladio e platino) e la loro attività viene regolata in maniera differente rispetto ai normali compro oro. Infatti la disciplina del mercato dei metalli preziosi distingue nettamente tra i due esercizi commerciali.

Innanzitutto bisogna ricordare che i banco metalli sono operatori professionali in oro: di conseguenza sono autorizzati al commercio di preziosi, anche sotto forma di metallo da investimento, dalla Banca d’Italia. Soddisfano determinati requisiti di legge e sono elencati nella pagine dedicata del sito web dell’ente. In questo modo si garantisce nella maniera più assoluta lo
svolgimento di attività nel rispetto della legge, la professionalità, la competenza e l’onestà sia del personale che del titolare. Inoltre, a differenza di quanto accade con i compro oro, i banco metalli hanno tra la propria clientela operatori professionisti e commercianti del settore. In effetti buona parte dei loro clienti è rappresentata da gioiellieri, orafi, banche e compro oro di medie e piccole dimensioni. I banco metalli acquistano anche oro usato dai privati, tuttavia, proprio per il fatto di essere operatori professionali, sono autorizzati a fonderlo per trasformarli in lingotti da commercializzare come oro da investimento. Al tempo stesso possono rilavorare rottami d’oro e trattare le monete auree assimilate al metallo da investimento.

L’attività dei banco metalli è regolata dalla legge 7/2000 del 17 gennaio: nel testo viene specificato che per ottenere la qualifica di Operatore professionale in oro bisogna presentare specifica richiesta alla Banca d’Italia. Vengono definiti banco metalli gli esercizi che hanno come forma giuridica SpA, SApA, Srl, Società Cooperativa. Di conseguenza devono essere una società per azioni, una accomandita per azioni, una società a responsabilità limitata oppure una cooperativa. In ogni caso il capitale sociale non deve essere inferiore ai 120.000 euro (minimo richiesto per legge a una società per azioni) ed essere versato interamente. Inoltre, tra gli scopi dichiarati sull’atto costitutivo, bisogna riportare alla voce oggetto sociale l’attività di commercio in oro.
I banco metalli si distinguono dai compro oro perché devono adempiere a particolari obblighi di legge. Innanzitutto tutte le transazioni in oro vanno dichiarate utilizzando particolari moduli e modelli di compilazione. Si deve usare determinato software, le cui descrizione e modalità di utilizzo sono indicate dalla normativa stessa. Per questo motivo, quando i banco metalli effettuano un’affiliazione con gioiellerie, compro oro e orafi, mettono gratuitamente a disposizione della clientela il software. Questo servizio fa parte del supporto compreso nel prezzo offerto ai commercianti che si rivolgono stabilmente a un banco metalli per fondere l’oro vecchio acquistato oppure per cedere l’invenduto. L’affiliazione è una pratica sempre più diffusa in quanto consente di ottenere numerosi vantaggi sia per i negozianti che per il banco metalli stesso. Quest’ultimo ottiene una clientela stabile e affezionata, mentre i commercianti possono usufruire di condizioni di favore e servizi aggiuntivi compresi nel prezzo. Tra questi si ricordano il ritiro e la consegna dei metalli preziosi con furgoni blindati assicurati e monitorati costantemente e la ripresa video di tutte le operazioni di fusione e di saggio dei lingotti. Inoltre è possibile bloccare il prezzo dei metalli preziosi per 24 oppure 48 ore in modo da avere quotazioni estremamente convenienti e poter completare la transazione con tutta calma.
Rivolgersi a un banco metalli risulta vantaggioso anche dal punto di vista della sicurezza e della trasparenza: infatti la Banca d’Italia compie approfondite indagini sulle società e sul suo personale prima di concedere la qualifica di Operatore professionale in oro. In questo modo si sa fin dall’inizio che, affidandosi ad una realtà di questo tipo, si ottengono servizi professionali e di altissima qualità da parte di un esercizio che opera nella più totale legalità.

Oro – da dove arriva e come si impiega ai giorni nostri

cercatori d'oroL’oro è un materiale prezioso che si caratterizza per la sua duttilità, il fatto di poter essere lavorato facilmente, il colore dorato e l’eccellente conducibilità di calore ed energia. Per questi motivi risulta estremamente versatile e trova numerose e diverse destinazioni d’uso. Indicato con il simbolo Au, il metallo giallo viene estratto dalle miniere oppure ricavato da depositi alluvionali: a seconda della forma in cui è presente cambiano i metodi di estrazione. Infatti l’oro si trova nelle vene aurifere oppure nei fiumi e sui greti asciutti come pepite, pagliuzze e scaglie. Nel primo caso le modalità di estrazione sono più complesse perché è necessario scavare in maniera più o meno intensiva per raggiungere il metallo prezioso intrappolato nella crosta terrestre. Nelle miniere l’oro estratto è legato ad altri materiali e alle rocce e quindi deve essere raffinato utilizzando diverse tecniche e procedure che vanno sotto il nome di lavaggio: in questo modo si ottiene metallo pregiato puro che viene successivamente fuso in lingotti da immettere sul mercato internazionale. Nel caso dei depositi alluvionali, invece, le pepite e le pagliuzze contengono una percentuale di gran lunga inferiore di scorie e quindi la lavorazione per raffinare il materiale aureo risulta più semplice e breve. I Paesi al mondo che risultano i maggiori produttori di metallo giallo sono la Russia, l’Australia, il Sudafrica e gli Stati Uniti.
Una volta commercializzati sul mercato aurifero internazionale, i lingotti possono essere utilizzati come forme di investimento oppure per essere lavorati per realizzare gioielli, oggetti di oreficeria o i componenti interni dei dispositivi elettrici ed elettronici. In quest’ultimo caso l’oro viene utilizzato in forma pura, cioè senza aggiungere materiali leganti al metallo: viene usato per creare le schede RAM e di memoria dei computer e degli smartphone, oltre agli hardware e alle CPU. Ovviamente bisogna tenere a mente che nei prodotti elettrici ed elettronici la quantità di metallo pregiato presente è davvero minima in quanto si tratta di un ottimo conduttore e di un materiale estremamente duttile.
Per realizzare oggetti di oreficeria e gioielli, invece, l’oro viene impiegato sotto forma di leghe: infatti è troppo morbido per poter realizzare prodotti duraturi e resistenti allo stato puro. Di conseguenza è necessario aggiungere al materiale argento, rame, nichel oppure cobalto in percentuali differenti. In base alla quantità di oro presente nella lega cambia il valore dell’oggetto. Infatti l’oro puro viene detto a 24 carati e il suo titolo (la quantità di metallo aureo contenuta) è 999 millesimi: significa che su 1000 parti di materiale 999 sono d’oro. Il metallo puro viene utilizzato soltanto in forma di lingotti e di placchette assimilate a oro da investimento. Le leghe in commercio, invece, sono dette a 18, 14 e 8 carati: rispettivamente la percentuale di metallo pregiato contenuto è il 75, il 50 e il 25%. A seconda dei materiali leganti utilizzati cambia anche il colore della lega: si tratta di un accorgimento molto sfruttato nel settore della gioielleria perché consente di ottenere effetti estetici di notevole impatto e davvero affascinanti. Ad esempio, se si aggiunge all’oro il 12,5% sia di argento che di rame, si ottiene l’oro giallo, cioè quello indicato comunemente come metallo giallo; invece l’aggiunta del 12,5% di argento e del 12,5% di palladio oppure di nichel permette di avere l’oro bianco. Infine l’oro rosso viene creato aggiungendo una percentuale di rame pari al 25%.
Proprio per il fatto di essere un metallo pregiato e sempre più apprezzato, che non perde mai il proprio valore nemmeno con il passare degli anni, l’oro è un perfetto materiale da recupero. Per questo motivo sono sempre più diffusi sul territorio italiano i compro oro dove alienare i propri oggetti preziosi e monili in cambio di denaro contante. Per ottenere i migliori risultati dalla vendita del proprio oro usato si consiglia di rivolgersi ai grandi brand oppure a reti di franchising perché offrono transazioni più sicure e convenienti.