Monete da Investimento dove acquistarle?

monete da investimentoNegli ultimi anni sono sempre di più le persone che decidono di investire in monete d’oro: si tratta di una soluzione molto vantaggiosa e conveniente in quanto è molto facile conservare gli esemplari perché si conservino perfettamente. Infatti le monete d’oro hanno lo stesso titolo (quantità di metallo puro contenuta) dei lingotti, tuttavia hanno dimensioni notevolmente ridotte: di conseguenza si possono conservare in una semplice scatola e non è necessario affittare una cassetta di sicurezza. Per questo motivo è la forma di investimento più apprezzata dai piccoli investitori, che spesso ne acquistano poche unità.
L’acquisto di monete da investimento può avvenire in molti modo diversi: in genere ci si rivolge ai banco metalli, tuttavia l’operazione è possibile anche presso i compro oro che sono anche operatori professionali in oro. Si tratta di esercizi commerciali che sono registrati all’apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia: in Italia non sono molti, circa quattrocento sulle migliaia di negozi presenti su tutto il territorio nazionale. Trovare questi esercizi commerciali è molto più facile nelle grandi città, in particolare a Roma, dato che la concentrazione è più elevata e sono presenti filiali di grandi brand che offrono sicurezza, competenza e notevole affidabilità.
Inoltre oggi è possibile acquistare attraverso operatori europei autorizzati monete d’oro in maniera sicura e conveniente: in questo modo i costi di gestione sono inferiori e si hanno prezzi competitivi. In questi casi si può effettuare l’acquisto in euro oppure in dollari perché molto spesso si tratta di società con caveau e conti bancari a Singapore oppure in Svizzera. In alternativa si può acquistare oro da investimento sotto forma di monete presso alcuni istituti di credito specializzati e autorizzati in base alla legge 7/2000. Le due banche che storicamente propongono quest’offerta sono la Banca Popolare di Vicenza e la banca Etruria.
Quando si decide di investire in monete d’oro bisogna tenere a mente che ci sono esemplari maggiormente apprezzati rispetto agli altri: di conseguenza non passano mai di moda e sono più facili da vendere quando si monetizzano. Tra le monete italiane sono valutate maggiormente le Marengo del Regno d’Italia, soprattutto le Umberto I e le Vittorio Emanuele II e III. Altre classiche monete d’oro da investimento sono le Sterline, le Krugerrand, le Panda cinesi, le Mapple Leaf, i Pesos e le Eagle statunitensi.
Quando si vendono le monete d’oro in un compro oro è necessario optare per un operatore professionale in oro per ottenere la valutazione migliore; in alternativa ci si può rivolgere a un banco metalli. In ogni caso l’operatore deve valutare lo stato di conservazione degli esemplari perché strofinamenti, incisioni e graffi possono far diminuire il peso della moneta e quindi diminuirne il valore. Infatti, a differenza dei pezzi numismatici, le monete d’oro da investimento vengono valutate sia per il loro peso nominale di metallo prezioso che per il rapporto domanda/offerta che hanno sul mercato. Successivamente si pesano gli esemplari con una bilancia di precisione, tuttavia l’esame visivo consente di avvisare immediatamente il venditore del fatto che, in alcuni casi limite, la moneta possa essere valutata di meno a causa del suo cattivo stato.
Per ottenere la quotazione migliore possibile si consiglia di confrontare i prezzi applicati dai diversi operatori, scegliendo sempre realtà commerciali serie e competente. Inoltre è bene valutare quale sia il periodo più conveniente per effettuare la vendita, tenendo conto dell’andamento generale del mercato aureo: infatti, più alto è il prezzo dell’oro e maggiore è il guadagno che si ottiene dalla compravendita. Al tempo stesso si consiglia di comprare i pezzi quando le quotazioni del metallo giallo sono basse: in questo modo si fa un acquisto conveniente. A questo punto si deve aspettare il tempo necessario perché il proprio investimento maturi (in genere 2-3 anni, ma le tempistiche possono anche essere più ridotte) prima di monetizzare i vari pezzi presso un operatore qualificato.

Compro oro – sai che documenti servono?

pagamenti-con-carta-di-credito-documento-identita-non-obbligatorio-370x230L’oro è un metallo prezioso che viene considerato da sempre un bene rifugio e che viene usato comunemente in gioielleria e oreficeria. Quando si decide di vendere i propri gioielli oppure gli oggetti d’oro che si hanno in casa bisogna tenere a mente che esistono procedure apposite da seguire. Si tratta di alcune regole basilari che servono per garantire la legalità dell’operazione commerciale. Per prima cosa bisogna presentare all’esercente il proprio documento d’identità in corso di validità, che può essere la patente oppure la carta di identità. In questo modo si dimostra la propria maggiore età, dato che per legge solo i maggiorenni possono vendere l’oro vecchio. Al tempo stesso il documento è necessario per fornire al commesso oppure al proprietario del Compro Oro i dati precisi del venditore. Questi vanno poi trascritti sull’apposito registro delle compravendite effettuate nel negozio insieme alla quantità di oro vecchio venduta dal privato e alla descrizione dei vari oggetti e gioielli.

Sempre per quanto riguarda i documenti, è bene tenere a mente che la trascrizione sul registro è l’unico atto che attesta l’avvenuta transazione commerciale: infatti il Compro Oro non è tenuto per legge a rilasciare una ricevuta. Tuttavia il privato può richiedere una copia del documento: in questa sono riportati anche i dati dell’esercizio commerciale e le spese applicate all’operazione. Questa voce è molto importante perché cambia da un Compro Oro ad un altro ed è un fattore fondamentale per determinare quale sia l’importo finale corrisposto. L’altro elemento che provoca una variazione del guadagno ottenuto dalla vendita del proprio oro vecchio è il fixing dell’oro. Infatti il metallo aureo è quotato in Borsa e il suo valore cambia anche di alcuni centesimi al giorno in base agli eventi
geopolitici mondiali, al volume e al numero delle transazioni che lo riguardano. In questo caso si parla di oro finanziario, la cui quotazione viene determinata due volte al giorno dalla Borsa di Londra, che poi viene applicata agli altri mercati. Per questo è importante seguire l’andamento delle quotazioni.
investire-oro-previsioniL’oro finanziario è oro puro 24 carati, mentre le transazioni commerciali nei Compro Oro riguardano quasi esclusivamente l’oro 18 carati. Si tratta di una lega, composta per il 75% da oro e per il 25% da altri metalli, impiegata comunemente in gioielleria e oreficeria. Il fatto è che l’oro puro è troppo duttile e morbido per essere lavorato e utilizzato senza rovinarsi facilmente e quindi perdere parte del proprio valore. L’aggiunta di uno o più materiali leganti consente di rendere più resistente e duraturo il materiale e, al tempo stesso, gli dà una colorazione particolare, notevolmente sfruttata per fini estetici. Dato che non si vende oro puro, la quotazione dei gioielli e oggetti in oro vecchio è inferiore a quella del metallo borsistico: ad esempio se il valore dell’oro 24 carati è di 30 euro al grammo, in un Compro Oro si applica al massimo una valutazione di 19 euro al grammo.
Un fatto che si deve tenere sempre a mente è che ogni Compro Oro applica un prezzo diverso: il valore di riferimento è sempre il fixing dell’oro, tuttavia ogni esercizio commerciale abbassa la quotazione a seconda del guadagno che intende ottenere da ogni singola transazione. Infine, se si decide di vendere gioielli con gemme incastonate in un Compro Oro, è bene rivolgersi ad un esercizio commerciale specializzato in questo settore. In secondo luogo è preferibile che le gemme possano essere tolte senza problemi, così da poter effettuare una valutazione ottimale del metallo: questa infatti avviene per pesatura, ma non considera elementi accessori come le pietre. In alternativa si possono presentare al Compro Oro i documenti ottenuti al momento dell’acquisto del gioiello In cui si attesta il valore della pietra. In caso contrario è possibile avere una valutazione approssimativa sia del metallo che delle pietre, fatto che si traduce in un guadagno minore per il venditore. Se si ritiene che la valutazione del Compro Oro non sia soddisfacente, si ricorda che si tratta di un’operazione gratuita e senza impegno. Si consiglia comunque di rivolgersi a operatori specializzati in vendita oro da investimento.

Vendere oro usato e da investimento, differenze

lingotto moneta-2L’oro 24 carati si caratterizza per avere la stessa quotazione in tutto il mondo. Infatti si tratta del metallo da investimento, quotato in Borsa il cui prezzo viene determinato due volte al giorno (la mattina e il pomeriggio) dalla Borsa di Londra. Questa è l’unico istituto finanziario a svolgere questo compito, demandatogli fin dal 1919. Di conseguenza tutti gli operatori finanziari e tutti gli operatori professionali che agiscono nel settore aurifero devono tener conto dei valori fissati come riferimento.

La quotazione del metallo dipende dal volume e dalla consistenza delle compravendite, cioè dalla domanda e dall’offerta di oro a livello mondiale: se la domanda cresce, sale anche il prezzo e viceversa. In genere le variazioni sono nell’ordine di alcuni centesimi, tuttavia se si vende o si acquista una certa quantità di metallo, la differenza può diventare rilevante. L’oro 24 carati è il metallo puro, tuttavia non è quasi mai presente in oreficeria: a causa della sua duttilità, infatti, l’oro deve essere unito ad altri metalli per poter essere lavorato. Le leghe vanno tutte sotto il nome di oro 18 carati perché il metallo aureo è sempre presente in una percentuale del 75%: la parte restante è composta da rame, argento, platino oppure ferro. Per questo motivo nella terminologia specifica si usano i termini oro giallo, oro rosso, oro bianco, oro blu e oro bianco. Il loro utilizzo dipende dal colore che assume il metallo a causa della particolare composizione della lega.
Quando si parla di oro usato si fa sempre riferimento all’oro 18 carati, che viene valutato in maniera diversa da quello puro. Infatti i vari compro oro ed esercizi commerciali che acquistano oro vecchio decidono autonomamente a quanto comprare i preziosi dai privati. In genere ci si basa sempre sulla quotazione oro 24 carati, tuttavia la valutazione degli oggetti in oro è molto variabile. In genere si effettua una proporzione tra l’oro 24 carati e quello 18 carati per conoscerne il valore di massima.
Per ottenere l’oro quotazione migliore occorre quindi mettere a punto alcuni accorgimenti, necessari anche per tutelarsi. Innanzitutto bisogna affidarsi a un compro oro affidabile, cioè che sia iscritto all’Albo degli Operatori Professionali in Oro della Banca d’Italia: l’elenco di questi esercizi commerciali si trova sul sito internet della Banca d’Italia. Sul territorio nazionale ve ne sono circa 400. In secondo luogo occorre controllare quale sia la quotazione del metallo aureo nella propria zona; in genere i Compro Oro più affidabili hanno un sito internet, quindi si consiglia di verificare a quale prezzo i vari negozianti comprino i preziosi.
Bisogna sempre tenere a mente che l’oro viene venduto a peso, tuttavia è necessario calcolare a parte le pietre e le parti in altri metalli. Una volta ottenuta una valutazione media di quanto vale l’oro in quella zona e in quella giornata si può effettuare una visita diretta al negozio dopo aver pesato i propri gioielli e oggetti preziosi a casa. Infatti, per evitare truffe, si consiglia di pesare l’oro personalmente con una bilancia digitale da cucina (sono indicate anche tre cifre decimali). Al tempo stesso questo accorgimento consente di avere un’idea della quantità d’oro che si sta vendendo e della somma che si ottiene.
Una volta nel negozio di Compro Oro si deve richiedere che la pesatura avvenga sotto i propri occhi e di conoscere non solo il peso del metallo e il suo valore complessivo, ma anche la sua quotazione. Infine è anche possibile fare un confronto tra diversi compro oro, così da sapere quale offre la quotazione migliore. Gli esercizi commerciali sono quelli che non fanno problemi a fornire al cliente copia dell’operazione di vendita, documento dove sono indicati tutti i dati della transazione monetaria e delle due parti in causa. È bene non farsi fuorviare da quotazioni del metallo aureo estremamente alte, che non hanno attinenza con la valutazione reale: in genere nascondono qualche trucco. A differenza dell’oro da investimento, le transazioni di oro 18 carati non sono esenti da IVA; per quanto riguarda il metallo 24 carati, l’obbligo di dichiarazione sussiste solo se l’importo è superiore oppure pari a 12.500 euro.

Vendita oro usato, restare informati

monete varieIl valore dell’oro è molto variabile e cambia, anche se di pochi centesimi, nel corso della stessa giornata; da un giorno all’altro, invece, le oscillazioni possono essere anche rilevanti. Questo fatto si spiega facilmente se si pensa che l’oro è quotato in Borsa ed è oggetto di scambi e compravendite proprio come le azioni delle società. In questo modo, in base al volume degli scambi e degli esiti delle transazioni, il prezzo del metallo può salire o scendere. Inoltre l’oro è considerato un bene rifugio, quindi in tempi di crisi economica sono moltissimi gli investitori che decidono di comperarne ingenti quantità rispetto a immobili o azioni di società quotate in borsa. Queste ultime soluzioni sono molto più sensibili alle variazioni del mercato e possono perdere molto di valore; al contrario l’oro è molto più stabile e, quanto più apprezzato, tanto più il suo prezzo sale in base alla regola della domanda e dell’offerta. Ad esempio il prezzo dell’oro ha raggiunto i minimi storici nell’agosto del 2014 e da questa data ha conosciuto una lenta ripresa.

Per conoscere il valore attuale dell’oro si possono consultare gli indicatori presenti online, riferimenti affidabili, veloci da consultare e disponibili in tempo reale. In alternativa si può consultare la quotazione dell’oro stabilita due volte al giorno dalla Borsa di Londra e che determina il prezzo medio del metallo a cui fanno riferimento tutti gli operatori del settore, dai compro oro alle finanziarie. Il fixing viene emesso prima alle 10:30 del mattino e successivamente alle 15:00 del pomeriggio. La Borsa della capitale britannica è demandata a questo compito fin dal 1913 a seguito di accordi internazionali. Il calcolo si basa sul numero e sull’entità delle transazioni giornaliere effettuate in tutto il mondo. Al tempo stesso le banche centrali intervengono quando il prezzo dell’oro rischia di superare determinati livelli, mettendo le proprie riserve auree a disposizione. In genere gli operatori usano come riferimento il fixing e non le quotazioni determinate in tempo reale.

Questi valori si riferiscono comunque solo all’oro 24 carati, cioè puro e usato solo per i lingotti da investimento; per quanto riguarda il settore dell’oreficeria e della gioielleria si ha a che fare con l’oro 18 carati, cioè con delle leghe. Il metallo, infatti, è troppo duttile per poter essere impiegato puro e quindi viene aggiunta una percentuale di rame, platino, argento o cobalto. A seconda del titolo usato si parla di oro rosso, oro bianco, oro rosa e oro blu: i termini derivano dalla colorazione assunta dalla lega. In Italia il titolo dell’oro è determinato per legge e viene calcolato in carati o millesimi: l’oro puro prevede una percentuale di metallo pari a 999,99 millesimi, mentre l’oro 18 carati è composto da 750 millesimi di metallo prezioso. La percentuale restante è formata da un metallo meno nobile. Sempre per legge su ogni oggetto aureo deve esservi una punzonatura esagonale che riporta la percentuale di oro; in alternativa ci si deve rivolgere al test degli acidi.

In base alla quotazione giornaliera dell’oro si può determinare il valore dei gioielli e dell’oro usato, eseguendo un calcolo proporzionale. Mentre gli operatori del settore, ad esempio i compro oro, possono effettuare una stima in modo rapido e facile, per i semplici privati che vogliono vendere il proprio oro vecchio la procedura non è così semplice. Innanzitutto è bene consultare la quotazione giornaliera dell’oro e pesare da soli gli oggetti preziosi così da avere una propria valutazione di massima. Al tempo stesso è bene scegliere di vendere quando il prezzo dell’oro è in rialzo. Infine è bene seguire alcuni accorgimenti per evitare truffe e rivolgersi fin da subito a un compro oro onesto e affidabile.

Per prima cosa è bene valutare quale sia il valore medio dell’oro nella propria zona e quali siano le aziende serie, che godono della fiducia dei clienti e del mercato. Ad esempio ci si può rivolgere agli esercenti iscritti alla Banca d’Italia o che fanno parte di società o di una rete distribuita sul territorio regionale o nazionale. Se invece si vuole acquistare oro da investimento ci si può rivolgere a un banco metalli.

Oro usato: Trasformalo in lingotti!

lingotti oro puroCom’è noto, tutto l’oro usato raccolto presso i i negozi di rivendita di oggetti preziosi usati viene destinato alla fusione ed alla susseguente trasformazione in lingotti da investimento.

Normalmente l’oro da fondere viene ricavato dai gioielli preziosi che molte persone decidono di vendere ai negozi compro oro: quindi, principalmente, anelli, collane, spille ed orecchini. In realtà però l’oro è contenuto in molti altri oggetti, come le monete, le medaglie, le cornici, gli orologi, le posate, i piatti ed in tanta oggettistica di vario tipo (cellulari, componenti hardware di computer ed altri oggetti elettronici e così via).

La fusione dell’oro avviene grazie all’ausilio di appositi forni che i banchi metallo, o i negozi compro oro autorizzati alla fusione stessa, hanno in dotazione.

Essi sono essenzialmente formati da una parte superiore, generalmente cilindrica, dove avviene la fusione, e da una parte inferiore, in acciaio inox, che contiene le apparecchiature di comando e di controllo elettronico della temperatura.

L’oro, la cui fusione avviene a 1064°, va inserito nel forno all’interno di un crogiolo resistente alle alte temperature.

Il crogiolo, che è un contenitore fatto di carbonio, argilla o grafite, dovrà contenere, oltre all’oro da fondere, anche borace e salnitro. La prima sostanza ha lo scopo di diluire i metalli nobili e di proteggerli dall’ossidazione, mentre la seconda, che in realtà viene aggiunta a processo avanzato, serve a rendere il materiale fuso ancora più liquido.

La colatura avviene alla fine del processo di fusione.

Il materiale fuso deve essere depositato all’interno di un contenitore, detto staffa oppure stampo, che può essere di ghisa o di grafite.

L’operazione deve essere eseguita in maniera veloce, in modo da evitare una stratificazione non omogenea del materiale.

È molto importante, prima di procedere alla colatura, ungere la staffa stessa con olio di lino (a meno che essa non sia già rivestita di cera) allo scopo di facilitare il distacco del contenuto dallo stampo al termine dell’operazione.

Nello stampo l’oro prende la forma di lingotto.

Questo, ancora allo stato grezzo, viene poi immerso in apposite vasche contenenti acido solforico: l’operazione, conosciuta anche con il nome di affinazione, ha lo scopo di ripulire il lingotto stesso dalle impurità rappresentate da materiali non nobili ed anche quello di renderne la superficie liscia.

Solo alla fine di questo processo, che richiede più lavaggi nell’acido solforico, il risultato sarà quello di un lingotto pronto per essere messo in commercio.

La qualità dell’oro e, quindi, la sua purezza, viene invece stabilita per mezzo di un’operazione chiamata saggio alla tocca.

Si tratta di un’analisi chimica che sottopone un piccolo campione del metallo da analizzare alla reazione di alcuni agenti chimici (principalmente acido solforico) e che determina in modo molto preciso proprio la purezza dell’oro.

Il processo di fusione dell’oro e della sua trasformazione in lingotti è regolato da norme ben precise per cui esistono esclusivamente realtà autorizzate che possono svolgere questi servizi.

È bene infatti sapere che i privati che vogliono far fondere il proprio oro non possono rivolgersi direttamente alle società di fusione, ma solo a degli intermediari autorizzati.

Fra questi ultimi ci sono i negozi compro oro che possono svolgere tale servizio in quanto, spesso, stipulano apposite convenzioni proprio con le società di fusione.

È possibile verificare il possesso effettivo dell’autorizzazione specifica del negozio compro oro informandosi preventivamente: nel punto vendita deve essere esposto il numero di autorizzazione, ben visibile mentre non è necessario riportare tale licenza nel sito internet.

Vale la pena ricordare, inoltre, come un negozio compro oro sia tenuto al rispetto di una procedura per prendere in carico dell’oro usato, dalla richiesta dei documenti fino al rilascio di apposita ricevuta di deposito e di transazione.

Invece i principali Banchi Metallo sono autorizzati direttamente alla fusione ed alla trasformazione in lingotti dell’oro.

In definitiva, per chi vuole vendere i propri oggetti preziosi usati, per chi vuole trasformare il proprio oro in lingotti da investimento ed anche per chi necessita di oro per svolgere la propria professione (come, ad esempio, i gioiellieri e gli orefici), il consiglio è quello di approfittare dei servizi compro oro per commercianti e per privati e di rivolgersi, fra essi, esclusivamente a quelli autorizzati.

Perchè aprire un Compro oro e a chi rivolgersi

oro da vendereIn un momento storico abbastanza particolare come quello in cui viviamo, l’unica cosa di cui siamo realmente certi è che la crisi lavorativa che incombe su tutti noi coinvolge praticamente ogni tipo di settore. Uno di quelli, però, che sembra non conoscere assolutamente crisi è il settore del commercio dei preziosi, specialmente in oro ed in particolare quelli usati.

Questo tipo di attività viene svolta dai compro oro, ovvero dei punti di raccolta che acquistano preziosi usati e provvedono, poi, a rivenderli dopo averli ricondizionati o, in alternativa, affinché gli stessi vengano fusi per realizzare nuovi oggetti o oro da investimento. La filosofia su cui basano la loro attività era già praticata dalla fine degli anni Novanta, quando l’acquisto e la successiva vendita dei preziosi veniva effettuata direttamente dai gioiellieri. Aprire un’attività che provveda a comprare e vendere l’oro non è assolutamente un’operazione complicata e richiede un investimento iniziale abbastanza modesto. Gli invenduti, poi, sono rarissimi e questa è, insieme ai bassi costi d’avvio, uno dei vantaggi principali nel creare un’attività di questo tipo. Tutto questo si deve al fatto che molto spesso il ritiro della merce viene regolamentato da diverse convenzioni che vengono fatte tra le società che raccolgono l’oro o banco metalli ed il negozio, che prevedono, tra l’altro, il pagamento immediato della merce acquistata.

Oltre quelli appena citati, quali sono i vantaggi effettivi nell’aprire quest’attività?

Innanzitutto vi si riscontra la crescita velocissima cui questo mercato è soggetto a causa di diversi fattori: la crisi economica e l’aumento delle quotazioni dell’oro cresciute negli ultimi 5 anni di ben il 116% e la facilità con cui si può aprire un punto vendita, soprattutto se ci si affida alla formula del franchising. Importante, comunque, ricordare che bisogna sempre e comunque fare il tutto nel pieno rispetto delle regole e delle normative vigenti.

Non si hanno bisogno di locali particolarmente grandi, infatti per avviare l’attività è sufficiente disporre di poco più di 25 metri quadri. L’importante è che la collocazione sia all’interno di un paese con più di 35 mila abitanti (questo permette un maggiore volume di affari) e che la zona sia molto trafficata, per non passare inosservati dato il numero elevato di concorrenza.

Si dovranno, poi, procurare i principali strumenti per svolgere il proprio lavoro: si tratta di strumenti per la valutazione dell’oro, le bilance, le lenti di ingrandimento ed i sistemi di sicurezza che, in un luogo dove circola molto denaro e molto oro, è necessario ed indispensabile avere. L’investimento medio iniziale è di circa 15 mila euro che vengono, comunque, ammortizzati in tempi relativamente brevi. le aperture dei negozi in franchising sono ancora più convenienti. Infatti, alcuni offrono la possibilità di non avere spese di ingresso, ma di riconoscere delle royalty e vi sono l’esclusiva di zona e il supporto da parte del marchio di cui si è scelto di fare parte. Per poter iniziare ad intraprendere quest’attività bisogna attenersi alla legge numero 7 del 2000 in merito alla direttiva 98/80/CE del Consiglio, ovvero la Nuova Disciplina del Mercato dell’Oro, all’interno di cui si specifica bene cosa si intenda per oro e soprattutto per oro da investimento.

Solo in questo modo si riescono ad evitare pesantissime sanzioni sia a livello amministrativo che penale che per un’attività appena nata può anche significare dover chiudere immediatamente. Tramite un particolare ente, ovvero lo SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) si comunica in maniera ufficiale l’inizio di attività. Necessario, poi, aprire una Partita Iva. A questo scopo ci si può recare direttamente presso l’Agenzia delle Entrate territorialmente competente o, in alternativa, rivolgersi ad un commercialista che sbrigherà per noi tutto l’iter burocratico. Chiunque decida di entrare in questo settore, è sempre meglio si faccia seguire da personale esperto, da cui potrà trarre i giusti insegnamenti specialmente all’inizio. Per questo motivo, aprire un’attività in franchising è un’ottima soluzione, scelta dalla maggioranza dei nuovi imprenditori nel settore dell’oro.

Fare un passo del genere significa avere diversi vantaggi che chi inizia con un marchio proprio non potrà mai avere. Un marchio nuovo, infatti, non è conosciuto e risulta anonimo agli occhi della clientela che, per vendere il proprio oro, ha comunque sempre bisogno di essere fidelizzata. Essere affiancati da chi è già nel settore da anni, invece, significa essere sin da subito riconoscibili ed avere anche visibilità a livello nazionale. Si è già parlato dell’esclusività garantita nella propria zona, ma importanti risultano essere anche il supporto e la formazione al personale per svolgere al meglio quest’attività e partire davvero con il piede giusto. Solo in questo modo, infatti, ci si può rendere effettivamente conto di quanto sia proficuo il mercato dell’oro. Abbandoniamo, quindi, l’idea di fare tutto in fretta e da soli, dal momento che la nuova azienda significa possibilità di lavoro in una società nella quale non è facile riuscire a rimanere a galla.

Compro oro non fermarti al primo che capita

pendenteNegli ultimissimi tempi il mercato già florido dell’oro usato non solo continua a suscitare molto interesse sia negli investitori che nelle persone che vogliono trarre profitto dai propri oggetti d’oro inutilizzati, ma si è modificato e ha assunto una veste quasi del tutto rinnovata. Infatti il mercato dell’oro usato conquista e continua a tenere salda la fiducia di molti consumatori, anche in virtù di determinate scelte commerciali che sono risultate vincenti nel settore. A ciò ha contribuito anche la disponibilità dei negozi di compro oro che collaborano attivamente con le varie autorità competenti rendendo questo settore oggi uno dei più sicuri e affidabili per chi intende fare compravendita di oggetti preziosi usati.
Infatti ultimamente sono stati proprio i proprietari dei compro oro a richiedere alle autorità delle apposite leggi che tutelassero sia i propri interessi che quelli dei propri clienti. Inoltre i maggiori marchi del settore dei preziosi offrono alla propria clientela un numero di servizi sempre più ampio in modo da consentire un guadagno sempre maggiore sulle vendite dell’oro usato.
Ma come scegliere un negozio compro oro che dia il massimo della garanzia e del guadagno al tempo stesso? Non tutti gli esercenti, la cui attività consiste nel ritirare e vendere oro, hanno le stesse politiche commerciali. Se si vuole trarre un ottimo profitto è necessario porre attenzione ad alcuni fattori fondamentali per la vendita dell’oro usato.
I negozi di compro oro danno la possibilità ai privati di vendere i metalli preziosi, come il platino, l’argento, il palladio e nella maggioranza dei casi soprattutto l’oro, sotto ogni sua forma. Questi negozi accettano gioielli d’oro di ogni tipo, monete, medaglie, lingotti, orologi, soprammobili e perfino le leghe dentarie.
Il personale che lavora presso un negozio di compro oro è competente per fare una valutazione, sempre gratuita, del bene che il cliente porta a vendere. La valutazione economica dell’oggetto è sempre senza alcun impegno e il cliente non è assolutamente obbligato a vendere l’oggetto valutato, specialmente se non crede sia conveniente fare questo passo. La valutazione viene fatta in base alla quotazione attuale dell’oro e ovviamente può cambiare anche da un giorno all’altro, in maniera cospicua. Infatti la quotazione dell’oro è il valore dell’oro puro a grammo sul mercato.
Ovviamente la vendita di un oggetto prezioso può essere fatta soltanto da una persona maggiorenne che abbia con sé un documento d’identità valido e il codice fiscale. Questi documenti, che attestano l’età, servono per inserire i dati personali, unitamente ai dati e alla descrizione dei beni venduti, in un registro apposito, per ora questa operazione non è obbligatoria. Comunque, secondo le leggi vigenti, l’oro venduto deve restare del negozio compro oro per almeno 10 giorni, affinché le autorità possono fare i necessari accertamenti. Anche i clienti in questo periodo potrebbero cambiare idea e voler acquistare nuovamente i propri oggetti.
Il pagamento del controvalore dell’oggetto d’oro da parte del negozio può essere eseguito in contanti, ma solo fino a un massimo di valore di 1000 euro. Se il valore è superiore il negozio deve eseguire pagamento con un assegno circolare o tramite bonifico bancario.
Il vantaggio di comprare oro da parte dei negozi compro oro consiste nel rivendere l’oro acquistato non a privati, ma a grossisti o a industrie, magari aspettando il momento più conveniente del mercato dell’oro.
Il lavoro di un negozio compro oro è sicuro e affidabile in quanto spesso molti negozi sono in franchising, ossia sono solo delle filiali di una catena e possono contare su diversi vantaggi. Il loro investimento iniziale è molto più basso rispetto ad altri tipi di attività, ricevono una efficace formazione e possono contare su soluzioni per eventuali problemi che possono verificarsi.
Nonostante i negozi di compro oro siano ormai una realtà sicura e affidabile sul mercato dell’oro usato, bisogna sempre fare attenzione, alcuni di questi negozi, valutano l’oro molto meno del valore reale di mercato. Alcuni negozi potrebbero avere bilance truccate quindi pesare sempre il proprio oro a casa e fare attenzione alla quotazione giornaliera dell’oro.
Attenzione al tipo di oro che si possiede: a 18K (oro impuro, formato da 75% di oro e 25% di altre leghe) oppure oro a 24K (puro). Spesso il prezzo si riferisce all’oro puro, ma se si vende dell’oro a 18K il valore deve essere diminuito circa del 25%.
Infine bisogna accertarsi che il personale del negozio segua tutta la procedura per l’acquisto, il pagamento e la documentazione della transazione.
Solo in questo modo di può essere tranquilli di ricevere un valore in denaro equivalente al nostro oggetto e di non essere in nessun modo raggirati.

Oro usato da vendere

oro usatoAlla luce dell’attuale crisi economica è divenuta un’esigenza abbastanza comune quella di trovare un rimedio, possibilmente immediato, alla mancanza di liquidità necessaria per fronteggiare piccoli e grandi problemi della quotidianità, come il pagamento delle bollette, del mutuo, e così via.

Allo scopo, non pochi hanno seguito la strada di provare a monetizzare vendendo i propri oggetti in oro. Pur essendo doverosa ammissione quella di ritenere che, paradossalmente, la crisi ha fatto la fortuna di moltissimi compro oro, in maniera altrettanto obiettiva bisogna riconoscere che questo tipo di esercizi commerciali ha rappresentato per molti una vera ancora di salvataggio. Il silenzio al riguardo delle istituzioni e la quasi totale indifferenza del settore bancario hanno fatto il resto: i negozi compro oro si sono ritrovati a svolgere, in molte situazioni, il ruolo di vero ed unico “ammortizzatore sociale” per molti soggetti in difficoltà.

Tuttavia se la decisione di portare a vendere gli oggetti in oro usati è apparsa per tanti necessaria, ciò non significa che bisogna per forza “svendere” qualcosa a cui si è, comunque, legati per tanti motivi. È bene insomma essere informati su come funziona il mercato dell’oro usato da vendere e, soprattutto, conoscere in anticipo alcuni procedimenti seguiti dai tanti negozi compro oro per la valutazione dei preziosi usati.

Innanzitutto è bene sapere quale sia la quotazione dell’oro nel momento in cui si decide di venderlo. La quotazione, difatti, che è la stessa in tutto il mondo in un preciso momento, cambia ogni giorno in base alle fluttuazioni del mercato: informazioni al riguardo si hanno consultando siti on line specializzati.

In generale, comunque, il valore dell’oro dipende dai carati, nel senso che l’oro più puro è quello con la caratura maggiore: il riferimento in valore più alto è quello dell’oro 24 carati e, per riconoscerlo, bisogna assicurarsi che vi sia, sulla sua superficie, un piccolo rombo con dei numeri scritti al suo interno, cioè 999. Allo stesso modo è possibile riconoscere le altre carature: un rombo con i numeri 750 al suo interno sta ad indicare l’oro 18 carati, uno con i numeri 585 quello 14 carati. Naturalmente ad ogni caratura corrisponderà una diversa quotazione.

La conoscenza della quotazione e, quindi, del prezzo dell’oro consente, fondamentalmente, di conoscere in anticipo, e con un buon grado di approssimazione, quanto esso verrà valutato in negozio. Pesando poi, con una semplice bilancia, l’oro che ci si appresta a portare in un negozio si ha a disposizione un ulteriore elemento per sapere quanto si ricaverà dalla vendita (sarà sufficiente moltiplicare fra loro i 2 valori, cioè il prezzo dell’oro ed il suo peso).

Queste indicazioni preliminari sono importanti in quanto consentono ad ognuno di effettuare un confronto fra le proprie informazioni e le valutazioni che verranno fatte dal personale addetto del negozio. Qui i preziosi verranno, difatti, innanzitutto pesati: conseguentemente si avrà l’opportunità di verificare che non vi siano errori durante le operazioni di pesatura. In particolare, riguardo a queste ultime, è bene che esse non avvengano in un retrobottega o, comunque, lontano dagli occhi del venditore. Si sappia, infine, che prima di procedere alla pesatura le eventuali pietre incastonate verranno tolte, giustamente, da ogni prezioso: d’altronde anche per chi vende è meglio conoscere il peso reale del solo oro piuttosto che affidarsi ad una sottrazione “stimata” del peso di queste pietre da parte dell’addetto del negozio.

Quest’ultimo, poi, effettuerà altre operazioni alle quali è bene che il venditore ponga molta attenzione. Ad esempio, esiste una procedura assai delicata per verificare se i gioielli siano effettivamente d’oro. In pratica, il prezioso verrà sfregato contro un particolare tipo di pietra che non rovina né graffia l’oro, detta pietra di paragone. Su quest’ultima, che al contatto con l’oro assumerà una colorazione rossiccia, verranno versate delle gocce di acido: se la macchia rossa rimane l’oggetto è d’oro, se sparisce non lo è. In questa fase il venditore deve assicurarsi che l’operazione non venga fatta in modo maldestro. Il gioiello non deve per nessun motivo venire a contatto con l’acido, mentre l’operazione di sfregatura va fatta esclusivamente con l’ausilio della pietra di paragone e di nessun altro oggetto: diversamente, e in entrambi i casi, il prezioso in esame è irrimediabilmente rovinato.

Comunque, posta la dovuta attenzione il venditore e la dovuta accortezza (ed onestà) il negozio acquirente, la trattativa (perché di questo si tratta) si può concludere positivamente e, soprattutto, chi vende il proprio oro usato ottiene lo scopo che si era prefissato, cioè monetizzare.

L’oro e i mercati internazionali

oro da investimentoL’oro è uno dei metalli nobili più apprezzati fin dai tempi della preistoria quando i primi uomini lo utilizzavano già per creare gioielli e ornamenti, come simbolo di ricchezza e di prosperità. Si tratta di un materiale duttile e facilmente malleabile, di colore giallo, che si trova in natura sotto forma di pepite che vengono raccolte nei fiumi, nei depositi alluvionali o all’interno delle rocce.

Grazie alle sue caratteristiche di resistenza all’umidità, all’aria e agli acidi viene da sempre utilizzato per coniare monete, grazie alla sua particolare morbidezza e conduzione di elettricità viene inoltre utilizzato nella realizzazione di piccoli conduttori o di particelle elettroniche dalle piccolissime dimensioni. Si lega facilmente ad altri metalli come rame, ferro e alluminio ottenendo così composti dalla particolare resistenza meccanica. Proprio come gli altri metalli preziosi l’oro viene quotato al grammo o alla così detta oncia troy, quando è in lega con altri tipi di metallo viene valutato in base alla sua purezza e l’unità di misura utilizzata viene definita “carato”. L’oro puro senza nessuna lega viene definito di 24K mentre quello utilizzato nelle gioiellerie non supera mai i 18K poiché per risultare di facile lavorazione ha bisogno di essere legato con altri materiali.

Un’altro modo per indicare la purezza dell’oro si attua utilizzando una grandezza numerica compresa tra zero e uno, con tre cifre decimali. Il prezzo di questo nobile metallo viene definito giornalmente dai mercati di tutto il mondo, anche se dal 1919 si tiene in considerazione il prezzo di riferimento stabilito dalla borsa di Londra due volte al giorno, definito il fixing dell’oro. Fino al 2014 il prezzo (fixing) veniva stabilito dai cinque mercati più rilevanti al mondo: Johnson Matthey, Mocatta & Goldsmith, Samuel Montagu, Rothschild e Sharps Pixley, dal Novembre dello stesso anno invece il processo di fissazione è stato interamente affidato alla Ice Benchmark Administration. Fin dall’inizio l’oro è stato utilizzato per dare supporto economico alle varie valute in un sistema denominato Gold standard, in cui il valore di ogni valuta viene stabilito equivalente ad una certa quantità di oro. Per un lungo periodo i governi e le banche centrali cercarono di controllare il prezzo, nonostante periodi di oscillazione soprattutto durante il periodo della guerra, ma dopo un pò questa impresa divenne estremamente ardua. Dal 1971 il prezzo dell’oro viene lasciato libero di variare in base alle regole di mercato, anche se le banche centrali possiedono ancora riserve auree ( che vanno sensibilmente riducendosi) tali da garantire le loro valute. Una delle caratteristiche principali dell’oro è proprio la stabilità economica del suo valore commerciale, che si distacca dall’andamento delle azioni e delle obbligazioni. Inoltre proprio per il suo valore viene visto come un bene rifugio, e quindi come un investimento per tutelare i propri capitali e non soggetto a rischi di default.

Esistono diversi modi per investire in oro, ad esempio attraverso l’acquisto di gioielli o lingotti, ma risultano sicuramente metodi poco affidabili e rischiosi. Una delle alternative migliori è quella di affidarsi ad agenzie specializzate per investire e conservare oro fisico, oppure investire tramite i fondi ETC ossia il così detto oro finanziario. Per la compravendita soprattutto di oro da investimento in grandi quantitativi è bene comunque affidarsi ad operatori competenti nel settore, in grado di seguire il cliente durante tutte le fasi della transazione. Questa attività è gestita principalmente dai compro oro e dai banco metalli con regolare autorizzazione della Banca d’Italia, che si occupano anche dei processi di fusione e sono quindi autorizzati a seguire tutte le transazione inerenti all’oro da investimento.

Metalli preziosi, quanto sono puri

metalli preziosiI metalli preziosi sono dei materiali utilizzati per molteplici impieghi. Non bisogna pensare che il loro unico utilizzo sia destinato alla creazione di gioielli, monili, preziosi in genere. Di norma, metalli preziosi come oro, argento e platino hanno delle caratteristiche che li rendono perfetti per utilizzi pratici molto diversi.
Uno di questi è il loro impiego nella componentistica elettrica ed elettronica, dal momento che i metalli preziosi sono caratterizzati da una spiccata conducibilità elettrica.
Un altro tipico impiego è nella strumentazione medica, soprattutto a livello odontoiatrico, poiché si tratta di materiali anallergici e resistenti che permettono la creazioni di ponti oppure otturazioni decisamente durature nel tempo.
Si usano poi anche in ambito fotografico, come reagenti insieme ad altre sostanze al fine di migliorare la qualità delle fotografie e talvolta si usano perfino in cucina, basti pensare che l’oro viene perfino adoperato come ingrediente per alcune ricette di alta cucina.

Certo è che il tipico utilizzo dei metalli preziosi è quello che ne valorizza per l’appunto il pregio, dunque gioielli, monili, monete da collezione, posate, servizi di piatti di gran pregio e tanto altro.
Quando si acquista un gioiello o un prezioso, è bene informarsi sulla qualità del metallo prezioso (o dei metalli qualora ce ne fossero di più) presente per valutarne l’effettivo valore e qualità del prodotto acquistato.

Ad esempio l’oro puro è quello a 24 carati, che ha un indice di purezza non inferiore ai 999/1000. Per quanto riguarda gioielli e preziosi vari, l’oro realmente utilizzato è quello a 18 carati (750/1000 di purezza) dal momento che la concomitanza dell’oro con altri materiali ne migliora la resistenza, oppure ne cambia il colore e dunque la resa estetica. L’oro a 18 carati è quindi un buon compromesso per i preziosi, mentre qualora si volesse oro da investimento (come ad esempio un lingotto), allora si punta esclusivamente su oro a 24 carati.
L’oro si può presentare in diversi colori. Può essere verde, giallo, rosso, bianco, rosa, blu. L’oro rosso, l’oro verde, l’oro giallo e l’oro rosa si caratterizza per un 75% di oro ed una diversa percentuale tra rame e argento; l’oro bianco invece presenta oro al 75% e poi argento, nichel o palladio; l’oro blu è una lega di oro al 75% e ferro.

Seppur meno pregiato, anche l’argento fa parte dei metalli preziosi ed a lungo è stato ritenuto il metallo più prezioso dopo l’oro, prima della scoperta di altri metalli come il platino.
L’argento, come l’oro, si utilizza per tanti impieghi, ma dato il costo inferiore è possibile trovarlo anche in prodotti di dimensioni più grandi, dalle posate ai candelabri, ma anche cornici e tanto altro ancora.
L’argento più pregiato che viene venduto è definito Argento Sterling e prevede una percentuale minima di argento pari ad almeno il 92,5% della lega. Esiste anche in una lega meno preziosa all’83.5% di argento o perfino all’80%.

Il platino è il metallo più prezioso tra i tre menzionati, non tanto perché più raro (di fatti è presente in una misura due volte superiore all’oro) ma perché è decisamente più difficile estrarlo dal momento che lo si trova sempre legato ad altre sostanze come il palladio, l’iridio, l’osmio ed altri ancora.
Anche il platino trova utilizzo in gioielleria (seppur meno di oro e argento e sostanzialmente per placcare alcune parti dei gioielli), ma anche nel comparto medico, elettrico, elettronico, ecc.

Platino, Oro e Argento sono metalli preziosi che costituiscono anche un investimento, dal momento che seppur quotati sul mercato borsistico non svalutano oltre una certa soglia per via delle loro caratteristiche proprie (prima tra tutte la rarità in natura). Soprattutto l’oro, bene rifugio per eccellenza, è un metallo da investimento. Ad esempio in un compro oro si possono portare i propri gioielli e chiedere che siano fusi e che l’oro ricavato sia utilizzato per creare un lingotto. Ci si può rivolgere con sicurezza e tranquillità ai grandi marchi di compro oro perché sono costantemente soggetti a controlli da parte delle autorità quindi gli strumenti sono tarati e le quotazioni sono sempre le migliori sul mercato. In un banco metalli si possono portare i propri preziosi per avere una valutazione ed un pagamento immediato se si decide di cederli, oppure come detto possono essere portati per creare, tramite un lingotto, un investimento per il futuro, utile nei periodi di crisi dove la volatilità dei mercati e della moneta suggerisce di optare per prodotti che non svalutano.